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Mela e Mela Anurca

Cosa sono le mele

La mela è un frutto ricco di fibra e di polifenoli, presenti soprattutto nella buccia. Fra le fibre, un ruolo importante ha la pectina, per le sue attività favorevoli sul microbiota intestinale. Tra i polifenoli sono compresi il flavonoide fisetina, la quercetina e le antocianine (mele con buccia rossa). Questi frutti sono utili nelle diete antiobesità e in presenza di diarrea. Quando sono cotte e consumate a sera, al contrario, sono utili nella stipsi: durante la cottura si forma mannitolo, che è uno zucchero con azione lassativa.

Varietà di mela annurca

Fra le numerose varietà, la mela annurca è conosciuta come la “regina delle mele”. Essa trae il nome da “Mala Orcula” (Orcula deriverebbe da Orco, in riferimento al lago d’Averno). È una varietà originaria della Campania, ad “Indicazione Geografica Protetta=IGP”. Si tratta di frutti di dimensioni medio-piccole che non maturano sull’albero, ma nei melai. Il frutto acerbo ha colore giallo-verde che vira al rosso durante le fasi di maturazione. La raccolta delle mele avviene all’inizio dell’autunno, ma la maturazione si completa nel mese di dicembre. Esistono due varietà di annurca: la caporale e la sorgente. La prima è caratterizzata dal colore rosso vivo punteggiato di bianco ed è più dolce.

Proprietà nutrizionali delle mele

L’annurca presenta un alto contenuto d’acqua, è ricca di vitamine (A, B, C, PP), acido malico, acido ossalico, minerali (potassio, calcio, magnesio, manganese, ferro e fosforo). Ha un alto contenuto di fibra (pectine) concentrate nella buccia e di carboidrati (solo il 10% di zuccheri). Ha un indice glicemico molto basso ed è utile in presenza di obesità e diabete. Il frutto è caratterizzato da un alto contenuto in procianidine, che esercitano effetti favorevoli nelle dislipidemie. Alla dose di 200 g al giorno, determinano la riduzione del colesterolo totale e LDL, e l’incremento del colesterolo HDL. Il frutto ha un elevato potere antiossidante, migliora il metabolismo delle cellule epatiche e ha effetto cardioprotettivo e neuroprotettivo. Da recenti studi risulta che il consumo regolare del frutto stimola la neurogenesi nell’ippocampo, da ascrivere alla quercetina e all’acido 3-5 diidrossibenzoico presente nella polpa (Ichwan, 2021; Nasso, 2021).