Salute / 

Inflammaging e Metaflammation

Infiammazione cronica di basso grado o silente

È una manifestazione dell’infiammazione che, pur non essendo caratterizzata da un corteo sintomatologico, ha effetti nocivi per la salute e ripercussioni sistemiche. Fra le cause di infiammazione si riconoscono: lo stile di vita non corretto, la sedentarietà, un regime dietetico pro-infiammatorio, fattori ambientali, malattie infiammatorie croniche correlate ad agenti infettivi e non. L’ eccessiva produzione di radicali liberi ed in particolar modo di ROS (specie reattive dell’ ossigeno) è sicuramente un determinante dell’ infiammazione cronica di basso grado e contribuisce all’esordio di malattie della terza età. Una delle condizioni che determinano un incremento di ROS è rappresentata dall’invecchiamento (Aging); esso è causa di infiammazione cronica di basso grado denominata Inflammaging (da inflammation e aging) che rappresenta un fattore di rischio di morbilità e mortalità negli anziani. L’infiammazione cronica è associata anche a malattie metaboliche. In tal caso viene denominata Metaflammation (metabolic inflammation). Nei tumori solidi l’infiammazione cronica che si sviluppa nel microambiente tumorale favorisce la progressione della neoplasia e l’insorgenza di resistenza alle terapie.

 

Infiammazione cronica di basso grado nella Sindrome Metabolica

La sindrome metabolica rappresenta un fattore di rischio delle malattie della terza età e dei tumori. L’ esame obiettivo ed alcune indagini di laboratorio permettono di diagnosticare l’affezione. È sufficiente l’incremento della pressione arteriosa, del girovita, della glicemia a digiuno, del colesterolo HDL e dei trigliceridi per giungere alla diagnosi. La sindrome metabolica è una vera malattia endocrina responsabile della liberazione di mediatori dell’infiammazione che sono la causa di malattie cardiovascolari, degenerative e tumorali. Un elemento che caratterizza la sindrome metabolica è rappresentato da insulinoresistenza*.

* Insulinoresistenza = condizione causata dal consumo di alimenti ad alto indice glicemico e da pasti ricchi di proteine animali. È caratterizzata da una bassa sensibilità delle cellule all’azione dell’insulina così che non sono in grado di trasportare il glucosio nel loro interno. La condizione è responsabile dell’ aumento di secrezione di insulina da parte del pancreas e dal diabete di tipo 2 (insulino-indipendente). L’eccesso di insulina inoltre è causa di accumulo di carboidrati sotto forma di glicogeno e di trigliceridi, favorisce la lipogenesi e la produzione del fattore di crescita IGF-1 da parte del fegato.

 

La Sindrome metabolica

È caratterizzata da almeno tre dei seguenti fattori: incremento del girovita, della glicemia a digiuno, del colesterolo LDL, dei trigliceridi e della pressione arteriosa. Nei soggetti con obesità viscerale il tessuto adiposo in eccesso essendo ipovascolarizzato richiama i macrofagi che lo infiltrano e determinano l’aumento di espressione di citochine pro-infiammatorie inclusi il TNF- alfa e le interleuchine IL-1, IL-6 che attivano il fattore di trascrizione NF-kB.

L’insieme dei fattori che costituiscono la sindrome metabolica sono la causa di uno stato infiammatorio cronico di basso grado denominato Metaflammation.

Esso è associato con l’attivazione di complessi multiproteici citosolici noti come Inflammasomi. Tutte le cellule che compongono un tessuto ma soprattutto i macrofagi, i mastociti, le cellule dendritiche del sistema immunitario innato hanno recettori PRR (TLR=Toll-like receptors, NLR = Nod-like receptors, altri) che riconoscono come ligandi DAMPs (Danger Associated Molecular Patterns) e PAMPs (Pathogen Associated Molecular Patterns). Strutture molecolari derivanti da cellule danneggiate (DAMPs) o da agenti infettivi (PAMPs) danno luogo alla formazione di complessi proteici che si formano nel citosol e sono denominati inflammasomi.

L’inflammasoma più studiato è rappresentato da NLRP3 (Nod-Like Receptor Protein 3) che si genera nel compartimento citosolico di cellule immunitarie in risposta a segnali di vario tipo quali: acidi grassi liberi nell’obesità, cristalli di colesterolo, cristalli di urati nella gotta, radicali liberi dell’ossigeno, etc , che possono attivare NLR contribuendo all’infiammazione. NLRP3 è un complesso multiproteico costituito da un sensore proteico intracellulare NLR, dal precursore proteico procaspasi-1 e dall’adattatore molecolare ASC (Adaptor apoptosis associated Speck-like protein containing a Caspase Recruitment Domanin, CARD).

L’inflammasoma regola l’attivazione di caspasi-1 e genera una risposta infiammatoria sistemica mediante le citochine proinfiammatorie IL-1 beta e IL-18; riveste un ruolo importante in malattie infiammatorie, patologie autoimmuni, affezioni metaboliche, cardiovascolari, malattie neurodegenerative, etc. essendo in grado di attivare fattori di trascrizione pro-infiammatori quali NF-kB e AP-1.

La modulazione farmacologica dell’inflammasoma NLRP3 rappresenta un target in numerose patologie infiammatorie. Fra i fitocomposti inibitori di NLRP3 vi sono numerose erbe della medicina tradizionale cinese (Zhan e t al., 2023), il curcumin, la quercetina, l’epigallo-catechina-gallato, il resveratrolo, il sulforafano, altri (Tozser J. e Benko S., 2016).