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Sale

Il sale da cucina è costituito per la quasi totalità da sodio cloruro allo stato solido. Il composto viene impiegato sia in cucina per esaltare il sapore degli alimenti sia nell’industria alimentare come ingrediente e come mezzo di conservazione di cibi facilmente deperibili (formaggio, carne, pesce, verdure).

Tipologie di Sale

Fra le numerose tipologie di sale risultano:

  • Sale marino integrale: è un sale dal colore grigiastro e dall’aspetto grumoso e molto umido; contiene sali minerali tra cui il magnesio, lo zinco e lo iodio.

  • Salgemma o sale marino raffinato: è un sale dall’aspetto cristallino composto essenzialmente da cloruro di sodio. Si estrae da antichi mari o laghi e viene sottoposto a raffinazione.

  • Sale rosa dell’Himalaya: è un sale che viene estratto nel Punjab, in Pakistan, in miniere che presentano una forte concentrazione di ossido di ferro, la sostanza che gli conferisce il tipico colore rosa. Differisce dal comune sale da cucina in quanto valorizza il sapore del cibo senza coprirlo. Il nostro organismo lo assorbe in minor quantità e la quantità di sodio presente è molto bassa e quindi è indicato anche per ridurre la ritenzione idrica.

Sale e Salute

Il sale contiene oltre il 97% di cloruro di sodio. Per questo motivo, un suo elevato consumo rappresenta un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Da un recente studio condotto su di un campione di oltre 500 mila persone è stato osservato che i soggetti che aggiungono sale ai cibi, indipendentemente da quello impiegato con la cottura, presentano un aumento del rischio di morte prematura e una ridotta aspettanza di vita (Ma et al., 2022).

Se da una parte è salutare non aggiungere sale ai cibi, occorre fare attenzione a non assumerlo come sale nascosto negli alimenti trasformati e in prodotti quali focacce, biscotti, cracker e grissini. Un eccessivo consumo di sale determina anche un aumento dell’eliminazione di calcio con le urine, che facilita la formazione di calcoli urinari e ha azione cancerogena favorendo la sintesi di nitrosamine e la colonizzazione gastrica di Helicobacter pylori.

Qualsiasi tipo di sale deve esser usato con moderazione! L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda un consumo massimo di 5 g al giorno (pari a un cucchiaino da caffè) per gli individui adulti. Numerosi studi dimostrano che la restrizione del sale nella dieta riduce la pressione arteriosa anche nei soggetti ipertesi. L’aumento del consumo di alimenti ad alto contenuto di potassio (verdura e frutta) contrasta in parte gli effetti negativi del sale.

Come Ridurre il Consumo di Sale

Per ridurre il consumo di sale:

a) Fare attenzione alla lettura delle etichette nutrizionali: una quantità accettabile di sale è circa 0,3 grammi per 100 g di prodotto;
b) Ridurre l’uso di sale aggiunto in cucina;
c) Limitare i condimenti contenenti sodio (dadi da brodo, maionese, salse, ecc.);
d) Ridurre il consumo di alimenti trasformati ricchi di sale (pasti pronti, snack salati, patatine in sacchetto, salumi, formaggi, cibi in scatola);
e) Scolare e risciacquare sempre le verdure e i legumi in scatola prima del loro consumo.